Il guinzaglio è un oggetto che l’uomo ha inventato per poter gestire completamente gli spostamenti dell’animale ad esso collegato.
Con un cane viene solitamente usato in tre modi:
– per impedirgli di andare dove vuole;
– per impedirgli di allontanarsi da noi quanto vuole;
– per costringerlo ad andare dove non vuole.
Il guinzaglio è quindi uno strumento di forte limitazione e controllo della libertà fisica del cane, pertanto dev’essere usato solo quando strettamente necessario e nella maniera meno sofferta dall’animale.
Perché il guinzaglio va usato il meno possibile?
Una delle più grandi differenze tra noi e i cani è che per conoscere più dettagliatamente l’ambiente che ci circonda, usiamo sensi diversi: noi adoperiamo prevalentemente la vista, loro l’olfatto.
Durante una passeggiata, per noi è sufficiente guardare o al limite toccare (ad es. un albero, un’auto, dei fiori, un vestito, un animale, ecc.). I cani, invece, annusano, e devono farlo da vicino. Devono potersi muovere liberamente e devono poter rimanere su un odore per il tempo necessario a scansionarlo approfonditamente. Subito dopo, devono anche poter marcare nel punto che ritengono più opportuno (una cosa che accade molto spesso quando si tratta di odori di altri animali). Tutto questo non è possibile se sono agganciati ad un guinzaglio.
Altre differenze molto importanti tra noi e loro sono la velocità e il diverso sincronismo degli arti: i cani devono poter scegliere se camminare, trottare, galoppare o fermarsi, e ogni cane ha la sua falcata e la sua andatura come ognuno di noi ha le sue (questo è uno dei motivi per cui con i cani non si dovrebbe fare jogging ma solo passeggiare normalmente).
Come usare il guinzaglio per la sicurezza del cane
Il guinzaglio va inteso come una “cintura di sicurezza” che deve proteggere il cane da quei pericoli che non sa riconoscere. Va perciò usato durante quei tragitti, solitamente urbani, che collegano un luogo dove non è necessario usarlo (ad es. la nostra abitazione) ad un altro luogo dove non sarà necessario usarlo (ad es. in campagna, nel bosco, al mare, in strade e sentieri sicuri, ecc.).
Se il tragitto tra questi due punti non è breve, ovvero della durata di 5-6 minuti se il cane tira in continuazione, bisogna far salire il cane in automobile e trasportarlo nel luogo dove potrà passeggiare liberamente in sicurezza. Questo eviterà di stressarlo inutilmente e renderà la sua passeggiata un’esperienza positiva e appagante.
Collare o pettorina?
Il guinzaglio può essere fissato al cane attraverso il collare o la pettorina.
Il collare, di qualunque tipo, sta sempre più scomparendo grazie alla maggiore consapevolezza di essere un oggetto che sollecita pesantemente una parte molto delicata e sensibile del cane, il collo. Purtroppo esistono ancora dei sedicenti esperti di cani che ne consigliano l’uso, sia nella versione fissa che a strozzo (o a scorrimento che dir si voglia), perché ritengono che servano anche le maniere forti per permettere ad un cane di diventare un soggetto sicuro, sereno, consapevole e appagato. Niente di più sbagliato!
L’oggetto da cui partire è la pettorina ad H, detta anche alla romana.
Quale pettorina ad H scegliere?
Le pettorine ad H non sono tutte uguali. Tra le più comode esiste quella con apertura anteriore (tre chiusure a scatto in tutto). Questo particolare modello permette di agganciare la parte anteriore, quella che andrà intorno al collo, come fosse un collare anziché costringere il cane ad infilarci la testa come nelle più comuni pettorine ad H a due chiusure.
Sono da evitare le pettorine ad H con una sola chiusura perché oltre alla testa dovremo costringere il cane ad infilarci una zampa (solitamente la sinistra) come con le pettorine scapolari. Si tratta di prodotti troppo economici, invasivi e scomodi per il cane sia durante la vestizione che una volta indossata.
Intolleranza alla pettorina ad H
Pur essendo tra le pettorine meno invadenti e costrittive che ci siano, può capitare che un cane non la tolleri subito. Avete presente la prima volta che avete indossato una maglietta di lana?
Non potendoci aspettare che a tutti i cani piaccia immediatamente indossare una pettorina, si può, e si deve, provare per gradi rimuovendola alla comparsa dei primi segnali di fastidio: il cane cerca di togliersela con i denti, si gratta, strofina il corpo su un muro o su un albero, ecc. E’ un po’ come per noi indossare per la prima volta una maglietta di lana.
Eventualmente, per qualche giorno, si può ritornare all’uso del collare se veniva già utilizzato in precedenza, e poi si potrà riprovare nuovamente con la pettorina.
In alcuni casi l’unica soluzione è provare con un diverso tipo di pettorina.
Guinzaglio lungo o corto?
L’Ordinanza Ministeriale del 6 agosto 2013 riporta la frase: “(…) utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni”.
La legge va rispettata, ma vanno rispettati anche i cani, e prima delle legge ci deve essere il buon senso! Così come esistono luoghi in cui sarebbe assurdo e pericoloso non usare il guinzaglio (come in presenza di pericoli per il cane), così ce ne sono altri dove invece sarebbe maltrattante farlo (come in assenza di pericoli soprattutto in spazi molto aperti).
Quale guinzaglio scegliere?
Il tipo di guinzaglio da preferire è realizzato in morbida fettuccia singola di nylon, senza anelli, con due moschettoni che permettono di avere sia la lunghezza di 3,0 mt, utile a dare maggiore possibilità di movimento al cane, sia di 1,5 mt.
Ne esistono solitamente di quattro larghezze (10, 15, 20, 25 mm) e, se il cane non è un fortissimo tiratore, si tende a scegliere quella subito inferiore alla larghezza della fettuccia della pettorina perché più leggero. Ad esempio, se la pettorina è larga 20 mm si può scegliere il guinzaglio da 15 mm.
Sia la pettorina che il guinzaglio devono essere il più leggeri possibile.
Assolutamente sconsigliati sono i flexi per due motivi:
– basta un attimo di distrazione perché il pulsante di blocco si sganci e il cane si ritrovi in mezzo alla strada col rischio di essere investito;
– la continua e sempre maggiore trazione che la molla del riavvolgitore esercita sul corpo del cane è per lui molto stressante: più si allontana da noi per esplorare il mondo, più sente aumentare la trazione del guinzaglio sul suo corpo. Tutto questo genera insicurezza, frustrazione, nervosismo e repulsione nei nostri confronti.
IMPORTANTE
Mai usare il guinzaglio da 3 mt con il collare! Se il cane dovesse all’improvviso mettersi a correre, riceverebbe un colpo fortissimo al collo.
Moschettoni in zama o in ottone?
La zama (Zamak®) è una lega composta in gran parte da zinco più l’aggiunta di piccole quantità di alluminio, magnesio e rame. E’ un materiale che pur costando poco ha una buona resistenza sia meccanica che chimica. Per questo è il più utilizzato per realizzare moschettoni per guinzagli. Per migliorarne l’estetica e la resistenza agli agenti corrosivi, subiscono un trattamento di nichelatura.
Se di buona qualità e correttamente dimensionati, sono più che sufficienti a resistere ai normali strattoni del cane e agli urti a terra.
L’ottone è una lega composta principalmente da rame e zinco, infatti ha una resistenza meccanica (grazie al rame) e chimica (grazie allo zinco) superiore alla zama ma rispetto ad essa ha 2 inconvenienti: è più pesante e rilascia sulle mani un odore “metallico”. Per questo viene adoperato perlopiù con guinzagli di larghezza pari o superiore a 20 mm e soprattutto se il cane è un soggetto in grado di dare degli strattoni così forti da spezzare i moschettoni in zama.
Per quanto riguarda la molla del pistoncino e la girella, essi vanno tenuti sempre ben lubrificati (vedi sotto il paragrafo dedicato al lavaggio) sia per allungarne la durata che per avere un oggetto comodo e leggero da usare sia per noi che per il nostro cane.
Togliere la pettorina
Per quanto possa essere comoda, leggera e morbida, qualunque pettorina non appartiene alla nuda naturalità del cane. Appena tornati a casa vi sarà grato se gliela toglierete e lo lascerete libero di stendersi nella sua cuccia senza nulla addosso.
Spesso, la prima cosa che i cani fanno quando rientrano a casa è andare a bere (soprattutto d’estate). In questi casi mollate il guinzaglio a terra e lasciatelo andare; quando si sarà dissetato potrete liberarlo dalla pettorina.
La pettorina può eventualmente essere sganciata anche durante una passeggiata in luoghi sicuri senza auto, moto, bici o altro ma bisogna avere la certezza che il cane se la farà rimettere in caso di necessità (ricordarsi di cosa dice la legge).
Le pettorine si sganciano prima dalle due chiusure posteriori e poi dall’eventuale terza chiusura intorno al collo.
Come lavare il guinzaglio e la pettorina
Fermo restando che ai cani danno molto fastidio quegli odori che per noi sono profumi, bisogna evitare saponi e ammorbidenti profumati. Questo è l’aspetto più importante del lavaggio della pettorina perché indossare qualcosa che puzza non piace a nessuno.
1) Ammollo
Si inizia lasciando la pettorina e il guinzaglio in ammollo 30 minuti in acqua calda (circa 50 °C). In questa fase si può non aggiungere sapone o altro.
2) Lavaggio
Successivamente, e soprattutto il lato interno della pettorina, vanno strofinati con una spazzola morbida (del tipo per lucidare le scarpe) precedentemente passata su un sapone naturale fatto a casa o acquistato in erboristeria, senza profumi (come ad esempio il sapone d’Aleppo) o al limite contenente solo oli essenziali.
3) Risciacquo
Si procede con un ottimo risciacquo sotto acqua corrente calda (nella doccia viene meglio) e successivamente con acqua distillata. L’acqua distillata, infatti, consente di lasciare il materiale morbido senza usare ammorbidenti. Va versata lentamente su tutta la pettorina (con l’ammollo non si ha lo stesso risultato) e ne possono servire dai 3 ai 5 litri a seconda delle dimensione degli oggetti.
4) Lubrificazione moschettoni
Una volta che il tessuto sarà asciutto (evitate di lasciarlo troppo tempo al sole per non sbiadirne il colore), l’ultima operazione sarà la lubrificazione dei moschettoni. L’olio migliore è quello al silicone (anche spray) perché è quasi del tutto inodore e resistente all’acqua, oppure l’olio per macchine da cucire che però dura poco è non resiste all’acqua. Dopo averlo applicato all’interno di ogni moschettone e nel punto di rotazione della girella, bisognerà azionare il pistoncino una ventina di volte oltre far girare la girella per qualche giro. Si dovranno poi asciugare molto bene gli eccessi con della carta assorbente sia strofinando l’esterno dei moschettoni, sia scuotendoli energicamente dopo averli avvolti con lo stesso tipo di carta.
Guinzaglio e pettorina al mare
Come sappiamo, l’acqua di mare corrode facilmente quasi tutti i metalli. I migliori produttori di pettorine, però, possono realizzarle con anelli in acciaio inox anziché in ferro nichelato. Queste sono l’ideale se portate spesso e a lungo il vostro cane al mare. Solitamente sono leggermente più pesanti.
Una volta tornati a casa devono comunque essere lavate bene sotto l’acqua del rubinetto per preservare la durata del nylon e dei ganci in plastica.
Particolare attenzione va riservata ai moschettoni. Se siete stati in spiaggia sarà molto probabile che un po’ di sabbia sia penetrata al loro interno. In questo caso andranno lavati accuratamente e poi lubrificati.
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