Le emozioni nel cane: la rabbia

Comprendere l’emozione della rabbia nei cani dal punto di vista del cane è essenziale per costruire una relazione empatica e rispettosa con lui.

La rabbia fa parte delle 6 emozioni principali (felicità, rabbia, paura, tristezza, disgusto, sorpresa) e nei cani è un’emozione naturale che, quando si manifesta, può offrire preziose informazioni sullo stato d’animo e sulle esigenze del cane.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un cane che manifesta rabbia non è necessariamente un pericolo per chi vive con lui. La rabbia è e resta un’emozione da tenere in considerazione come tutte le altre, e nel caso specifico va considerato che potrebbe essere un segnale che qualcosa non va e merita il consulto di un educatore cinofilo che può valutare se è il caso di agire in qualche modo o se non c’è alcun pericolo per chiunque.

Nei cani liberi che ho osservato, la rabbia si manifestava raramente e in modo molto più controllato rispetto ai cani domestici. Quando emergeva, era spesso legata alla difesa delle risorse, come il cibo o il territorio, specialmente in presenza di cani estranei. In questi momenti, i primi segnali includevano sguardi fissi, esposizione dei denti e ringhi sommessi. Questi segnali non erano obbligatoriamente preludio di un’aggressione immediata ma una comunicazione chiara e diretta delle loro emozioni alle quali sarebbero potute seguire della azioni. Questa è una cosa normalissima.
Un aspetto affascinante della rabbia nei cani liberi è la rapidità con cui ritornano a uno stato di calma una volta risolto il problema. Questa capacità di gestione emotiva suggerisce che, in condizioni naturali, i cani hanno la capacità di regolare le loro emozioni in modo più competente rispetto ai cani di casa. Questo fa riflettere su quanto siano diverse le vite dei cani domestici, gestite secondo i nostri ritmi frenetici e le nostre esigenze anziché le loro.

Cosa fare

In casa, la gestione della rabbia del cane richiede maggiore attenzione, impegno e comprensione. Un fattore cruciale è la prevenzione: durante le passeggiate quotidiane bisogna assicurarsi che abbia grande libertà di movimento e tempo sufficiente per esplorare e annusare il luogo dove lo portiamo. È importante che le uscite durino circa 45 minuti e, quando possibile, che il cane possa essere lasciato libero dal guinzaglio. Questo gli permette di vivere esperienze arricchenti, riducendo significativamente la frustrazione che è una delle principali cause della manifestazione della rabbia.
Durante le passeggiate è altresì importante essere noi a seguire lui anziché il contrario.

La teoria della finestra di tolleranza delle emozioni di Daniel Siegel può essere utile per comprendere meglio questo concetto. Secondo Siegel, ogni individuo ha una finestra di tolleranza entro cui può gestire le proprie emozioni in modo sano. Quando si è all’interno di questa finestra, si è in grado di reagire agli stress in modo equilibrato. Tuttavia, se si esce da questa finestra, si può cadere in uno stato di iper-arousal (troppa eccitazione, che può portare a rabbia o ansia) o ipo-arousal (troppa calma, che può portare a depressione o disconnessione). Per i cani, come per noi, mantenere le attività e le interazioni entro la loro finestra di tolleranza è essenziale per evitare che la rabbia si manifesti in maniera incontrollata e troppo violenta.

Cosa non fare

Capire i segnali che preannunciano che un cane sta iniziando ad arrabbiarsi è il primo passo per imparare a gestire questa emozione. Quando un cane mostra sguardi fissi, espone i denti o ringhia, sta comunicando un disagio che non deve essere ignorato. Piuttosto che reagire con rimproveri o punizioni, è fondamentale interagire col cane con calma, empatia e rispetto. Accettare senza timore la sua emozione e cercare di capire cosa lo ha turbato è la chiave per aiutare il cane a ritrovare la calma.
Rispondere alla rabbia con altra rabbia è lo sbaglio più grande che si possa fare!

Per esempio, un cane che ringhia quando ci avviciniamo al suo cibo sta proteggendo una risorsa per lui importante, e questo è normalissimo. Invece di forzarlo a smettere come ancora oggi molti addestratori consigliano, dobbiamo semplicemente non avvicinarci e non metterci nelle condizioni di doverlo fare quando sta mangiando. Quindi è importante trovare una zona della casa più tranquilla dove dargli da mangiare in modo che non si senta minacciato e possa cibarsi con calma.

In conclusione, la rabbia nei cani si può manifestare in diversi modi (anche violenti) e non dev’essere vista come una minaccia personale nei nostri confronti, ma come un’importante forma di comunicazione che noi dobbiamo imparare ad accettare e non scatenare. Chi vive con un cane deve essere attento e rispettoso delle emozioni del suo amico, lavorando per creare un ambiente in cui si possa esprimere e sentirsi compreso. Solo attraverso l’empatia, la comprensione e l’accettazione delle loro unicità possiamo aiutare i nostri compagni a quattro zampe a vivere vite felici e serene al nostro fianco.