Le emozioni nel cane: la paura

Questa emozione viene vista spesso come negativa ma in realtà ha un ruolo importantissimo per la nostra esistenza: proteggere e salvaguardare la vita dai pericoli. Quando un cane prova paura, sta semplicemente cercando di mettere in atto una risposta naturale che ha lo scopo di mantenerlo al sicuro.
Capire cosa significa la paura per un cane è il primo passo verso una relazione basata sulla fiducia e il rispetto reciproco.

Cos’è la paura dal punto di vista di un cane

Per un cane, la paura è una risposta emotiva a un potenziale pericolo. Non importa se questo pericolo è reale o percepito: ciò che conta è come il cane lo vive. Proprio come noi, i cani hanno dei meccanismi interni che si attivano quando si sentono minacciati; questi li portano a reagire con comportamenti che possono essere l’evitamento, il congelamento (freezing), la fuga o l’aggressione.

Immagina di essere un cane che ad un tratto sente un forte rumore, oppure vede un movimento improvviso di qualcuno intorno a lui. Il cuore accelera, i muscoli si irrigidiscono, e l’unico obiettivo è quello di trovare una via di fuga o un modo per difendersi. Questa risposta è tanto improvvisa e intensa quanto più il cane è inconsapevole di quello che sta accadendo oppure quanto più gli ricorda un trauma psico-fisico già provato in passato.

Quando un cane ha paura, il suo mondo si restringe, concentrandosi solo su quello che lo fa sentire minacciato. In questi momenti, non è possibile comunicare efficacemente con lui, poiché è troppo concentrato sulla sua sopravvivenza per prestare attenzione a qualsiasi altra cosa.
Questo può farci capire quanto sbagliato, ingiusto e ignobile è usare la paura come mezzo per ottenere che il cane faccia quello che noi vogliamo.

Il rispetto non si fonda sulla paura

Molti proprietari, a volte volontariamente e a volte no, possono pensare che far provare timore al proprio cane sia un modo efficace per farsi rispettare. Tuttavia, il rispetto non nasce dalla paura, ma dalla fiducia. Un cane che teme il suo proprietario non vive serenamente la relazione, e questo può portare a conseguenze gravi sul suo piano emotivo e comportamentale.

Un cane che vive costantemente nella paura non ha la possibilità di esprimersi liberamente né di imparare in modo sano. Infatti, la paura può paralizzare la capacità di un cane di comprendere le richieste del suo umano, rendendolo meno collaborativo e più incline a manifestare comportamenti reattivi o evitanti. Ma può anche renderlo aggressivo tanto da reagire a quelle vessazioni quotidiane che per lungo tempo lo hanno fatto vivere nella paura.

La relazione con il cane dovrebbe essere costruita su una base di comprensione e comunicazione. Solo quando il cane si sente sicuro e compreso è in grado di sviluppare una connessione profonda con il suo compagno umano. Il rispetto, quindi, deve essere qualcosa che si costruisce attraverso la cura, la coerenza e l’empatia, non attraverso il timore o l’uso di metodi severi e coercitivi.

Segnali di paura nel cane: cosa osservare

I cani comunicano in molti modi, e la paura può manifestarsi con segnali che, a volte, passano inosservati perché incompresi. Essere in grado di riconoscere quando un cane sta provando paura è fondamentale per intervenire in modo corretto e aiutarlo a sentirsi al sicuro.

Ecco alcuni segnali che indicano che un cane potrebbe essere spaventato:

  • Posizione del corpo abbassata: un cane che cerca di farsi piccolo o di allontanarsi sta cercando di evitare il confronto con ciò che lo spaventa: il solo allontanamento da qualcuno o qualcosa è già un segnale molto forte di cui prendere atto.
  • Orecchie indietro: le orecchie abbassate o tirate verso la testa indicano che il cane è teso e preoccupato.
  • Coda tra le gambe: un segno classico di timore o paura.
  • Leccare il muso o sbadigliare: questi sono comportamenti di stress che possono preludere l’insorgenza della paura, e devono essere rispettate quando si manifestano.
  • Tremare o immobilizzarsi: una reazione estrema alla paura può portare il cane a tremare o a rimanere immobile.
  • Ringhiare: più spesso di quanto si pensi, un cane che ringhia e abbaia sta provando paura, non sicurezza.

Riconoscere questi segnali è importante per poter intervenire tempestivamente e non esacerbare la situazione. In questi momenti, il cane ha bisogno di spazio, calma e rassicurazione, non di essere spinto a tutti i costi a confrontarsi con ciò che lo spaventa. E non va sbeffeggiato o deriso.

Come aiutare un cane a gestire la paura

Lavorare con un cane che prova paura richiede innanzitutto infinita pazienza ed estremo rispetto dei suoi tempi e dei suoi limiti. Ogni cane ha una “finestra di tolleranza” (un concetto sviluppato da Daniel Siegel) che indica l’intervallo entro cui un individuo può gestire le proprie emozioni senza essere sopraffatto. Quando un cane è dentro questa finestra, può affrontare le situazioni con maggiore serenità; se invece la paura lo fa uscire da questa finestra, il cane non sarà più in grado di gestire la situazione in modo razionale.

Il compito dell’umano è quindi prima di tutto quello di aiutare il cane a rimanere dentro la sua finestra di tolleranza; in questo modo, col passare del tempo, essa si amplierà sempre di più. Questo può avvenire creando un ambiente sicuro e prevedibile, rispettando i segnali di disagio del cane e intervenendo solo quando il cane è pronto a farlo.

Ecco alcune strategie che possono essere d’aiuto allo scopo:

  • Rispettare i confini del cane: non forzare mai un cane ad affrontare situazioni che lo spaventano. Lasciargli la possibilità di esplorare con i suoi tempi e la sua velocità può essere molto più efficace.
  • Offrire supporto emotivo: rimanere calmi e presenti è fondamentale per far sentire il cane al sicuro. Il nostro atteggiamento può influenzare direttamente il modo in cui il cane reagisce alle situazioni. E’ sbagliato non dare attenzioni al cane se manifesta la volontà di restarci vicino durante una particolare situazione che lo spaventa (ad es. fuochi d’artificio o temporale).

La paura come strumento di crescita

La paura, come qualsiasi altra emozione, non è qualcosa da reprimere o ignorare. Per un cane, è un campanello d’allarme che gli dice di fare attenzione. La nostra responsabilità è riconoscere questa emozione, rispettarla e aiutare il cane a gestirla nel migliore dei modi.

Quando comprendiamo la paura dal punto di vista del cane, diventiamo dei compagni di cui possono fidarsi maggiormente, e così cresce la relazione con lui.

Non cerchiamo di manipolare il comportamento dei cani attraverso il timore, ma piuttosto costruiamo una relazione basata sulla comprensione, la fiducia e il rispetto reciproco. Un cane che si sente sicuro sarà sempre più incline a collaborare, a imparare e a vivere con serenità i suoi momenti di vita con noi, e ad accettare meno malamente anche quelle cose (che devono essere sempre il minore possibile) che siamo costretti a fargli fare qualcosa che lui non vorrebbe.