La Teoria della Finestra di Tolleranza delle emozioni nei cani

La Teoria della Finestra di Tolleranza delle emozioni è un’importante teoria sviluppata nel 1999 da Daniel Siegel, neuropsichiatra e professore di psichiatria alla UCLA (University of California, Los Angeles), che ha avuto un impatto significativo nel campo della psicoterapia e della neurobiologia interpersonale.
Questa teoria è utile per comprendere come le persone (e ritengo anche i cani) gestiscono le emozioni, specialmente in situazioni di stress o traumi, e come possono mantenere un sano equilibrio emotivo.

Finestra tolleranza emozioni caniLa finestra di tolleranza rappresenta il range di attivazione emotiva all’interno del quale un cane:

  • è in grado restare connesso positivamente con l’ambiente circostante e con gli animali presenti;
  • in grado di vivere situazioni sia piacevoli che spiacevoli senza sfociare in comportamenti emotivi;
  • è in grado di pensare chiaramente, elaborare informazioni e rispondere in modo adeguato alle situazioni che si presentano;
  • si trova in uno stato di equilibrio tra attivazione e calma che gli consente di gestire efficacemente le emozioni.

Quando un cane si trova fuori dalla finestra di tolleranza, può sperimentare due stati estremi: l’iper-arousal e l’ipo-arousal.

  • L’iper-arousal è caratterizzato da una sovra-stimolazione del sistema nervoso che può manifestarsi attraverso emozioni e comportamenti di rabbia, ansia, agitazione, controllo, attacco, fuga. In questo stato, il corpo e la mente sono iperattivi, rendendo difficile la concentrazione e il pensiero razionale.
  • L’ipo-arousal, invece, è caratterizzato da una sotto-stimolazione, portando emozioni e comportamenti di tristezza, noia, letargia, difficoltà di concentrazione, rallentamento, stanchezza, freezing. In questo stato, il cane può sentirsi “spento” o distaccato dalle proprie emozioni e dall’ambiente circostante.

La capacità di rimanere all’interno della finestra di tolleranza è del tutto soggettiva e può essere influenzata da vari fattori, tra cui le esperienze passate, il livello di stress, il supporto empatico dei suoi compagni umani, la capacità di autoregolazione.

Le conseguenze dell’abuso fisico nei confronti dei cani (a prescindere dalla gravità e dalla frequenza), così come la loro continua esposizione a situazioni stressanti, possono ridurre significativamente la loro finestra di tolleranza rendendoli più inclini a reazioni di iper/ipo-arousal anche di fronte a stimoli che noi umani potremmo considerare lievi o banali. La sensibilità dei cani a tutto questo è maggiore quanto più sono giovani, diventando altissima nei primi mesi di vita, e può dipendere anche dal carattere della madre e dalle esperienze che ha vissuto durante la gravidanza.

Nei cani che vivono all’interno delle nostre case, l’elemento chiave è il tipo di relazione che hanno con noi: se essa è sicura, consapevole e di supporto, possiamo aiutare il nostro cane a ritornare all’interno della finestra di tolleranza quando il suo comportamento ci fa capire che si trova in uno stato di stress o agitazione.
Questa sintonizzazione emozionale, ovvero quella condizione in cui un cane percepisce che noi comprendiamo le sue emozioni e non lo rimproveriamo o giudichiamo negativamente per i suoi comportamenti, è fondamentale anche per l’ampliamento della finestra di tolleranza in quanto più sarà ampià, più potrà preservarlo da stati di stress eccessivo aiutandolo a mantenere un buon equilibrio in situazioni potenzialmente stressanti.