Agire sui sintomi o affrontare le cause?

Nel mondo della cinofilia, come in tante altre professioni, ci sono diversi modi di lavorare ma si parte sempre da una scelta personale del professionista, agire sui sintomi o sulle cause.

Fare una scelta anziché l’altra prevede di considerare i cani in maniera diametralmente opposta.
Infatti lavorare sui sintomi non prevede di considerarli animali senzienti e cognitivi, ovvero soggetti che provano emozioni e che elaborano pensieri e ragionamenti attraverso tutto quello che i loro 5 sensi gli permettono di percepire.
Lavorare sui sintomi prevede di inibire senza capire: il cane viene ritenuto solo un insieme di stimoli e risposte.
Se ad esempio un nostro cane ha l’abitudine di ringhiarci in particolari contesti o situazioni, chi lavora sui sintomi non cerca di capire perchè lo fa: l’importante è inibire quel comportamento. A dire il vero chi lavora in questo modo sostiene molto spesso che il motivo è la sfida, cioè il nostro cane ci starebbe sfidando… . Ovviamente non è così ma c’è chi ne è convinto!

Ma perchè molti professionisti preferiscono lavorare sui sintomi?
Perchè la maggior parte degli esseri umani vuole risolvere i problemi nel minor tempo possibile con la minore fatica possibile. Purtroppo però questo modo di fare ha dei riscontri negativi che qualcuno si troverà a pagare, il cane! Il cane dovrà subire violenza fisica e/o psicologica perchè lavorare sui sintomi significa seguire i consigli di chi basa il suo lavoro sulla vecchia teoria del capobranco e scarica le colpe di alcuni comportamenti del cane sul fatto che i suoi proprietari non riescono ad essere dei leader dominanti.

Il video qui sotto, della psicologa Francesca Cardini, è per chi continua a sentirsi dire che essere duri e severi crei cani (e umani) più forti.
https://fb.watch/pLgHxunvUt/