Approccio Addestrativo e approccio Relazionale

In ambito cinofilo esistono due modi di intendere la convivenza con un cane.
Il primo, quello Addestrativo, vede il cane come un nostro subalterno, basandosi sulla teoria del capobranco. Secondo questa teoria, noi dovremmo essere il suo capobranco, l’animale dominante che detta le regole e uno stile di vita dove la soggettività e l’espressività del cane sono sempre gestite da noi.
Di questo approccio fanno parte molti addestratori e persone che condividono questa visione.
Il secondo, quello Relazionale, è generalmente riunito sotto termini come “zooantropologia”, “cognitivismo”, “relazione” ed “emozioni”. Quando sentite queste parole vi trovate di fronte a professionisti cinofili (attenzione ai fake) che mettono al primo posto le emozioni dei cani, rispettando il più possibile quello che provano in determinate condizioni e sapendo come aiutarli nella loro crescita personale.

Ecco alcune differenze tra questi due approcci:
Addestrativo
Si adatta maggiormente alle esigenze dell’essere umano, poiché tende a rendere il cane un soggetto obbediente che farà quello che gli si dice.
Relazionale
Mira a rendere i cani felici e sereni, aumentando la loro finestra di tolleranza (l’intervallo entro cui un qualunque animale può gestire emozioni e stimoli in modo ottimale) partendo dalla loro soggettività, perché ogni animale merita questo rispetto.

Addestrativo
Elimina tutti quei comportamenti non graditi agli umani nel contesto in cui il cane vive. Spesso si usano metodi violenti, sia fisici che psicologici, basati sulla paura.
Relazionale
Riconosce che dietro ogni comportamento ci sono delle emozioni e il cane va aiutato a gestirle, proprio come la moderna psicologia umana si prefigge di fare con noi. Utilizza raramente il cibo come ricompensa e lavora con la consapevole lungimiranza di chi sa che la relazione tra il cane e la sua famiglia dura ed evolve tutta la vita.

Addestrativo
Vi farà credere che è lecito portare il cane ovunque (centri commerciali, ristoranti, strade pedonali molto trafficate), aspettandosi che ci segua e stia buono in ogni situazione.
Relazionale
Vi insegnerà a capire cosa piace, e soprattutto cosa no, al vostro cane dando importanza al suo stato emozionale ed ai suoi segnali comunicativi.

Conclusioni
Con l’approccio Addestrativo avrete forse la vita più facile perché vi insegnerà a dominare.
Con l’approccio Relazionale avrete quasi sicuramente (e maggiormente col primo cane) la vita più difficile perché vi insegnerà a rispettare, e in questo sarà fondamentale la VOSTRA finestra di tolleranza.